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martedì 11 dicembre 2012

Qualcosa trovo.

Più di un mese, sono fuori media. Ti chiedo scusa.
Comunque è da una settimana che l'espressione che dà il titolo a questo post mi ronza per la testa.
Hai presente?
Sarà capitato anche a te, magari in passato, di trovarti nella situazione di dover dire: "Stai tranquillo, non preoccuparti per me, io qualcosa trovo". Qualcosa trovo da fare, qualcosa (o qualcuno) trovo per tornare a casa, qualche altra opportunità riesco a cogliere se tu, ad esempio, più o meno volontariamente, mi sei passato davanti.
Qualcosa trovo, insomma.
E poi ho pensato alle tante notizie di disperazione che, ogni santo giorno, affollano i tg, i radiogiornali, le timeline, gli stream, tutte queste diavolerie digitali che ci danno l'illusione di possedere ciò che ci sta intorno.
Persone strozzate dalla crisi economica, amanti che non riescono ad accettare di essere abbandonati/e reagendo nel modo più devastante possibile, sia la loro violenza rivolta verso se stessi/e o verso la fonte, a loro parere, della loro desolazione, famiglie prostrate da fatiche e da assenza di prospettive.
E potrei continuare all'infinito, non fossero le 00,39 e non dovessi alzarmi alle 6,30 domani mattina.
Ad ogni modo, pensavo a tutte queste storie di ordinaria sofferenza, caricandomele sulle spalle come faccio, purtroppo, da sempre, convinto che il mio restarne schiacciato potrebbe alleviare il peso di chi se le porta ogni giorno.
Ho collegato queste due cose. Riflettendoci, credo che ci sia troppa gente in giro che non sa più dire o pensare "qualcosa trovo". Credo ci sia troppa gente che pensa di non aver alcun motivo per cui poter combattere, per cui provare a dare il meglio, che crede di non aver nulla da perdere. Quando invece ha tutto. Da perdere.
Non è facile eh..e non voglio incorrere nell'errore di banalizzare questa prostrazione. 
Però è un pensiero che m'interroga davvero molto. A quante persone io avrei potuto indicare una via nuova, suggerire una prospettiva diversa, invitare a rialzare la testa, invogliare a perseguire nuovi sentieri?
Non che abbia la pretesa di essere chissà chi, ma credo che nessuno dovrebbe sentirsi escluso da questo circolo virtuoso. Perché io credo che potrebbe essere virtuoso.
Perché non provare a regalare una traccia, un percorso nuovo a chi crede di non averne più?
Magari è solo un delirio, però tu ci staresti?
Non penso ci voglia tanto, non credo servano mille parole. Io ne ho spese anche troppe.
Fammi sapere.

Ciao.

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