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mercoledì 27 luglio 2011

Quanto manca?

Dammi ancora qualche giorno. Facciamo fino al 3 agosto. Passato il 3 agosto sarò finalmente produttivo. Che poi tutto sta nel mettersi d'accordo sui termini. Che significa essere "produttivo"?

Ci sono certe notizie che fanno gelare il sangue (trova l'intruso).

In certi periodi è meglio non farsi troppe domande. Anzi, è meglio non farsene nessuna.

Mi rimetto a studiare.
A presto.


lunedì 18 luglio 2011

Donne du-du-du.

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PRE-EDIT: è stato rimosso il video che avevo postato qui sopra. Peccato. Comunque, se ne hai voglia, cerca su Youtube "Japan Usa World Cup 2011".

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Alza la mano se eri a conoscenza del fatto che ieri sera si è giocata la Finale del Campionato del Mondo di calcio femminile. Dai, abbassala, che non ti crede nessuno.

Tralasciando la considerazione che, vedendo certi spezzoni di Coppa America di questi giorni, questa partita, anche solo dagli highlights, mi è sembrata decisamente più avvincente, tralasciando l'ulteriore considerazione che se penso alle ultime due finali di Campionato del Mondo maschile (Italia - Francia 1 - 1 e Spagna - Olanda 1 - 0), devo ammettere che questi highlights restituiscono la sensazione di una partita che da sola è valsa molto più dei due match appena ricordati, tralasciando l'aspetto "lirico" derivante dal pensiero che non più tardi di 4 mesi fa il Giappone aveva ben altri problemi a cui far fronte, tanto di cappello al movimento calcistico femminile.
Quello che non è generalmente professionistico, quello in cui le donne che giocano in serie A in Italia (tranne qualche raro caso) prendono meno di 1000 € al mese, il fratello sfigato, povero e dileggiato del calcio maschile.
Mai sentito parlare di qualche "velino" che si prende una cotta per una calciatrice? Ecco, appunto.

Ma una riflessione si staglia nella mia mente, troneggiante come la panna montata su di una coppa gelato alla fragola:
- l'Italia maschile vince i Mondiali del 2006 e si risolleva in seguito allo scandalo di Calciopoli;
- il Giappone femminile vince i Mondiali del 2011 e si risolleva in seguito alle sciagure del terremoto e del conseguente tsunami.

C'è qualcosa che non torna. Anzi, mi sa che torna. Come un boomerang. Ah, aspetta però, i boomerang sono australiani.

Quando si parla di grandi nazioni.
Forza Japan, forza Holly&Benji, forza il sudoku!

PS: per inciso, a distanza di 5 anni noi (macché noi, loro! Il "palazzo", gli intertristi e gli juventinisti, gli avventoribaristi, gli aficionadosdabarsport) siamo ancora qui a inca22arci per capire se era più ladro Moggi o se era più onesto Facchetti o se era più furbo Meani.
Non se ne esce, non se ne esce.
Povera Patria.

venerdì 15 luglio 2011

Tra ieri ed oggi.


Tra ieri ed oggi ho assistito a due eventi, come direbbe Carmen Consoli, "considerevoli".
1) un concerto di idiozie simpatiche che sono riuscite a generare in me un'ilarità davvero notevole;
2) un insieme armonico di parole ed arie ben pronunciate, intonate, un'unione mistica di oralità ed estetica padano-milanese, una padronanza dei mezzi che ogni volta mi sorprende di più, una capacità tecnica invidiabile..

Facciamo un gioco. Tu fai il matching tra 'sti due eventi.
Ai primi 50 che azzeccheranno le accoppiate evento-riflesso multimediale in regalo un portaombrelli in ghisa del peso di 5 tonnellate!


In realtà volevo scrivere diverse cose serie, ma sono davvero triste stasera e non ho intenzione di peggiorare la situazione. Perché non è mai troppo consigliabile essere troppo seri quando si è tanto tristi. Chi lo dice? Io.

Cheers.

martedì 5 luglio 2011

Pulvis(curri)culum vitae.

10 cose che so fare:
1. so cambiare una lampadina;
2. so suonare alcuni strumenti musicali;
3. so arrampicarmi sugli specchi;
4. so come ingannare il tempo;
5. so scaldarmi una pizza al microonde;
6. so tagliare l'erba in giardino;
7. so essere ordinato;
8. so tenere il broncio;
9. so prendermi poco sul serio;
10. so come scrivere un post su blogger.

10 cose che non so fare:
1. non so toccarmi il naso con la lingua;
2. non so stirare (bene) una camicia;
3. non so ricordarmi delle ricorrenze;
4. non so suonare il sassofono;
5. non so orientarmi per strada;
6. non so far finta di piangere;
7. non so ricordarmi i nomi delle persone appena conosciute;
8. non so impostare una lavatrice;
9. non so resistere al cioccolato;
10. non so scrivere un post intelligente su blogger.